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      Nondimeno l’ape, o qualunque altro animale sociale acquisterebbe, a me pare, nel nostro supposto caso, un certo senso del bene e del male, ossia una coscienza. Perchè ogni individuo avrebbe un senso intimo di possedere certi istinti più forti o più tenaci, ed altri meno forti o meno tenaci; cosicchè vi sarebbe sempre una lotta cui terrebbe dietro l’impulso; e si proverebbe soddisfazione o scontento, quando le impressioni del passato fossero messe in confronto durante il loro continuo passaggio attraverso la mente. In questo caso un interno ammonimento direbbe all’animale che sarebbe stato meglio seguire quell’impulso invece di quell’altro. Una linea di condotta doveva venire seguita; l’una sarebbe stata la buona, l’altra la cattiva: ma avrò da tornare su questo.
      Socievolezza. - Molte sorta di animali sono sociali; troviamo anzi specie diverse che vivono insieme, come per esempio alcune scimmie americane con branchi di cornacchie, di gracchi, di storni. Anche l’uomo mostra lo stesso sentimento nel forte amore che nutre pel cane, amore che il cane gli rende con usura. Ognuno può aver notato quanto sono dolenti i cavalli, i cani, le pecore, ecc., allorchè vengono separati dai loro compagni; e quanto affetto, almeno i due primi generi, dimostrino quando sono nuovamente insieme. È curioso meditare intorno ai sentimenti di un cane, il quale per lunghe ore rimane tranquillo in una stanza col suo padrone o con qualcuno della famiglia, senza che nessuno ci badi; ma che quando vien poi lasciato solo per breve tempo si mette ad abbaiare od urlare desolatamente.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830