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      Non posso resistere al desiderio di riferire un’altra scena di cui fu testimonio lo stesso naturalista; un’aquila aveva abbrancato un giovane cercopiteco, il quale tenendosi stretto ad un ramo non potè esser portato via subito; intanto egli colle grida pareva chiamasse aiuto, ed infatti altri membri del branco corsero con gran rumore alla riscossa, circondarono l’aquila e le strapparono tante penne che non pensò più alla preda, ma solo a mettersi in salvo. Quell’aquila, dice Brehm, non avrà certo mai più aggredito una scimmia in un branco.
      È certo che gli animali che vivono in società hanno un sentimento di scambievole amore che non provano gli animali non socievoli. È molto dubbio il grado fino al quale possa in molti casi spingersi la simpatia degli animali pei dolori l’uno dell’altro, e pei piaceri; segnatamente ciò riguardo a questi ultimi. Il signor Buxton, tuttavia, il quale aveva eccellenti mezzi per osservare, asserisce che certi suoi grossi pappagalli del genere Ara, i quali vivevano liberi in Norfolk, s’erano presi d’uno "strano interessamento" per una coppia di essi col nido, ed ogni volta che la femmina lasciava questo era circondata da un branco che "mandava strillanti acclamazioni in suo onore". È spesso difficile giudicare se gli animali sentono dolore per le sofferenze dei loro compagni. Chi può dire che cosa pensano le vacche quando stanno intorno guardando fissamente una morta o morente compagna? È certo che talora gli animali son ben lontani dal provare simpatia di sorta; perchè mandan via dal loro branco un animale ferito, o lo tormentano tanto che finiscono per farlo morire.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830

   





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