Come osserva Braubach, un cane si asterrà dal rubare il cibo mentre il padrone è assente. In ogni tempo i cani sono stati considerati come il tipo della fedeltà e dell’obbedienza. Tutti gli animali che vivono in comune, che si difendono scambievolmente ed aggrediscono insieme il loro nemico, debbono essere, fino ad un certo punto, fedeli l’uno all’altro; e quelli che seguono un capo debbono avere un certo grado di obbedienza. Quando in Abissinia i babbuini vanno a saccheggiare un giardino, essi tengon dietro in silenzio al loro duce, e se un imprudente giovane fa un po’ di rumore, gli altri gli danno uno scappellotto per insegnargli il silenzio e l’obbedienza; ma appena hanno certezza che non v’ha pericolo di sorta, tutti mostrano clamorosamente la loro gioia.
Riguardo poi all’impulso che conduce certi animali ad associarsi insieme, e prestarsi in vario modo vicendevole aiuto, possiamo supporre che in moltissimi casi sono a ciò spinti dallo stesso senso di soddisfazione o di piacere che provano quando compiono altre azioni istintive; oppure dallo stesso senso di scontentezza che provano in altri casi di atti istintivi impediti. Noi vediamo questo in un numero sterminato di esempi, ed è dimostrato in modo evidentissimo dagli istinti acquistati dai nostri animali domestici; così un giovane cane da pastore si compiace nel correre intorno ad una greggia di pecore per tenerla raccolta, ma senza tormentarla; un cane da volpe ama dar la caccia alla volpe, mentre ho veduto alcune altre specie di cani non badare affatto alle volpi.
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Braubach Abissinia
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