Si può mettere in dubbio se questo sia il caso per ciò che riguarda l’istinto migratore in confronto di quello materno. La grande persistenza o l’azione piena di fermezza del primo in certe date stagioni dell’anno durante tutto il giorno, può dargli temporaneamente una forza insuperabile.
L’uomo animale sociale. - La maggior parte delle persone ammettono che l’uomo è un essere sociale. Noi vediamo ciò nella sua ripugnanza per la solitudine e nel desiderio che ha della società al di fuori della sua stessa famiglia. La carcere solitaria è una delle più terribili punizioni che si possano applicare. Suppongono alcuni autori che l’uomo in principio abbia vissuto in famiglie isolate; ma oggi, sebbene famiglie isolate, o riunione di due o tre insieme, scorrano le solitudini di certe contrade selvagge, esse sono sempre, per quanto mi sappia, in relazione amichevole con altre famiglie che vivono nello stesso distretto. Quelle famiglie si raccolgono occasionalmente in consiglio, e si uniscono per la difesa comune. Non è ragionevole dire che l’uomo selvaggio non è un animale sociale, perchè le tribù che abitano località adiacenti son quasi sempre in guerra fra loro; perchè gl’istinti sociali non si estendono mai a tutti gl’individui di una medesima specie. Giudicando dall’analogia che ci presentano il maggior numero dei quadrumani, è molto probabile che gli antichissimi antenati dell’uomo somiglianti alle scimmie fossero pur essi sociali; ma ciò non ha per noi grande importanza. Quantunque l’uomo come è al presente, abbia pochi istinti speciali, avendo perduto quelli che potevano avere i suoi primi progenitori, non è una ragione perchè non abbia potuto conservare da un periodo sommamente remoto un certo grado di amore istintivo e di simpatia pel suo simile.
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