Appena una tribù ha riconosciuto un capo, la disobbedienza diviene un delitto, ed anche la più abbietta sommissione è considerata come una virtù sacra. Siccome nei tempi più rozzi nessun uomo può rendersi utile ed esser fedele alla propria tribù, se manca di coraggio, così questa qualità è stata universalmente messa al più alto posto; e quantunque nei paesi civili un uomo buono, ma timido, possa rendere maggiori servigi alla comunità che non un valoroso, non possiamo a meno di onorare istintivamente quest’ultimo più di quello senza coraggio, per quanto sia buono. Inoltre, la prudenza, la quale non ha che fare colla prosperità degli altri, per quanto sia una virtù utile, non è mai stata molto apprezzata. Siccome nessun uomo può, senza sagrifizio, padronanza di sè e forza nel sopportare, mettere in pratica le virtù necessarie al bene della sua tribù, queste qualità sono state in ogni tempo tenute molto giustamente in altissimo concetto. Il selvaggio Americano si sottomette senza un lamento alle più orribili torture per dimostrare ed afforzare la sua fortezza ed il suo coraggio; e noi non possiamo a meno di ammirarlo, come anche un Fakiro indiano, il quale per un assurdo principio religioso si dondola sospeso ad un gancio infilzato nelle sue carni.
Le altre virtù riguardanti gl’individui che non hanno un effetto evidente sebbene possano talora avere un effetto reale sulla prosperità di una tribù, non furono mai tenute in gran conto dai selvaggi, quantunque ora presso le nazioni civili siano altamente apprezzate.
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Americano Fakiro
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