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      Presso i selvaggi, la più grande intemperanza non è cosa riprovevole. La loro sfrenata dissolutezza, per non parlare dei delitti snaturati, è qualche cosa che fa trasecolare. Tuttavia, appena il matrimonio diventa comune, sia esso poligamo o monogamo, la gelosia trarrà con sè l’inculcare la virtù femminile; e questa virtù essendo onorata, tenderà ad estendersi in tutte le donne nubili. Quando lentamente questa virtù vada estendendosi nel sesso maschile vediamo ai nostri giorni. La castità richiede in sommo grado il dominio di sè; perciò è stata onorata fino dal più antico periodo della storia morale dell’uomo civile. In conseguenza di ciò la sragionevole pratica del celibato e stata considerata fino da tempi antichissimi come una virtù. L’odio per l’indecenza, il quale ci sembra tanto naturale da considerarsi come cosa innata, e che è un così valido sostegno della castità, è una virtù moderna, che appartiene esclusivamente, come osserva sir G. Staunton, alla vita civile. Ciò è dimostrato dagli antichi riti religiosi delle varie nazioni che si osservano nei dipinti di Pompei, e dalle pratiche di molti selvaggi.
      Abbiamo ora veduto che i selvaggi tengono per buone o cattive, e questo probabilmente era il modo di vedere dell’uomo primitivo, soltanto quelle azioni che non sono nocevoli ostensibilmente al buonessere delle tribù - non quello della specie, e neppure quello dell’uomo come membro individuale della tribù. Questa conclusione concorda bene colla prudenza che il così detto senso morale deriva originariamente dagli istinti sociali, perchè entrambi si riferiscono dapprima esclusivamente alla comunità. Dal nostro punto di vista, le principali cagioni della poca moralità dei selvaggi sono principalmente la simpatia limitata alla stessa tribù. In secondo luogo la insufficiente potenza di ragionamento, per cui non si può riconoscere la parte che hanno molte virtù, specialmente le virtù riguardanti l’individuo, al buonessere della tribù. Per esempio i selvaggi non sanno comprendere i molti mali che derivano dalla mancanza di temperanza, di castità, ecc.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830

   





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