Blumenbach ha pure osservato la grande dimensione delle cavità nasali nei cranii degl’indigeni Americani, e fa coincidere questo fatto colla notevolissima acutezza del loro odorato. I Mongoli della pianura dell’Asia settentrionale hanno, secondo Pallas, sensi meravigliosamente perfetti; e Prichard crede che la maggior larghezza che si osserva nei loro crani fra gli zigomi provenga dallo straordinario sviluppo degli organi dei sensi.
Gli indiani Guechua abitano gli altipiani elevati del Perù, e Alcide d’Orbigny asserisce che per cagione della necessità di respirare un’atmosfera rarefattissima essi hanno acquistato petto e polmoni di straordinarie dimensioni. Anche le cellule dei polmoni sono più larghe e più numerose che non negli europei. Si sono messe in dubbio queste osservazioni; ma il dottor D. Forbes ha accuratamente misurato molti Aymari, razza affine, che vive all’altezza di dieci a quindici mila piedi (da 3000 a 4500 metri) sul livello del mare; ed egli mi ha detto che essi differiscono grandemente nella circonferenza e nella lunghezza del loro corpo dagli uomini di tutte le razze da lui vedute. Nella sua tavola delle misure la statura di ogni uomo è presa a 1000 e le altre misure sono ridotte a questo termine. Da esse si vede che le braccia distese degli Aymari sono più corte di quelle degli europei, e molto più corte di quelle dei neri. Anche le gambe sono più corte e presentano qualche notevole particolarità che in ogni Aymara misurato il femore è attualmente più corto della tibia.
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