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      Si può ammettere come probabilissimo che questo ignoto fattore sia il ritorno o regresso ad un primiero stato di esistenza. È al tutto incredibile che un uomo pel fatto del semplice caso possa rassomigliare in non meno di sette muscoli a certe scimmie, se non vi fosse stata qualche connessione genetica fra loro. D’altra parte se l’uomo è disceso da qualche creatura somigliante alle scimmie, non vi può essere nessuna buona ragione perchè certi muscoli non ricompaiano ad un tratto dopo un intervallo di molte migliaia di generazioni, nello stesso modo come si veggono nei cavalli, negli asini e nei muli ricomparire ad un tratto le strisce di colore oscuro sulle gambe e sulle spalle, dopo un intervallo di centinaia o più probabilmente migliaia di generazioni.
      Questi vari casi di regresso hanno tanta relazione con quelli degli organi rudimentali riferiti nel primo capitolo, che molti di essi avrebbero potuto essere stati introdotti indifferentemente in quello od in questo. Così un utero umano fornito di corna si può dire che rappresenti, in istato rudimentale, lo stesso organo nel suo stato normale in certi mammiferi. Alcune parti che sono nell’uomo rudimentali, come l’osso coccige in ambo i sessi e le mammelle nel sesso mascolino, sono sempre presenti; mentre altre, come il forame sopracondiloideo, appaiono solo occasionalmente, e perciò possono essere messe sul conto del regresso. Queste varie strutture di regresso, come pure quelle puramente rudimentali, dimostrano in modo indiscutibile essere l’uomo originato da una qualche forma inferiore.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830