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      L’obbedienza, come ha molto bene dimostrato il signor Bagehot, è del più gran valore, perchè è meglio qualunque forma di governo che non nessun governo. Le genti egoiste e litigiose non si uniscono, e senza unione non si può compiere nulla. Una tribù fornita in alto grado delle qualità suddette doveva spargersi e divenir vittoriosa di altre tribù; ma coll’andar del tempo, secondo quello che possiamo giudicare da tutte le storie del passato, doveva venire a sua volta sopraffatta da qualche altra tribù ancor meglio altamente dotata. Così le qualità sociali e morali tendevano a progredire lentamente e a diffondersi pel mondo.
      Ma si potrebbe domandare come seguisse che dentro la cerchia di una stessa tribù un gran numero d’individui potesse acquistare quelle qualità morali e sociali, e come andasse sollevandosi il livello del valore? È sommamente dubbio se i figli dei genitori meglio forniti di simpatia e di benevolenza, o di quelli che erano più fedeli ai loro compagni, venissero facendosi più numerosi dei figli di genitori egoisti e malvagi della stessa tribù. Quegli che era pronto a sacrificare la propria vita, come molti selvaggi hanno fatto, piuttosto che tradire i suoi compagni, sovente non lasciava prole che ereditasse la sua nobile natura. Gli uomini più coraggiosi, quelli pronti sempre a porsi in prima fila in guerra, a calcolo fatto dovevano morire in maggior numero che non gli altri uomini. Perciò non sembra quasi possibile (badiamo che qui non ragioniamo di una tribù vincitrice sull’altra) che il numero degli uomini dotati di quelle virtù, o che il livello della loro bontà, potesse venire accresciuto mercè la scelta naturale, la quale è la sopravvivenza dei migliori.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830

   





Bagehot