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      Quantunque le circostanze che producevano un aumento nel numero degli uomini cosiffattamente dotati nella cerchia di una medesima tribù siano troppo complesse perchè si possa loro tener dietro con evidenza, possiamo segnarne alcuni dei più probabili stadi. In primo luogo, mentre si venivano migliorando le potenze del ragionare e del prevedere negli individui, ogni uomo avrebbe dovuto imparare dall’esperienza che se egli prestava il suo aiuto ai suoi compagni, ne avrebbe ricevuto comunemente un ricambio di assistenza. Da questo basso movente egli poteva acquistare l’abito di soccorrere il suo simile; e l’abito di compiere opere di benevolenza rinvigorisce certamente quel senso di simpatia, che dà il primo impulso alle azioni benevoli. Gli abiti, inoltre, seguiti per molte generazioni, tendono, probabilmente, ad essere ereditati.
      Ma havvi un altro e molto più potente incitamento allo sviluppo delle virtù sociali, ed è la lode ed il biasimo dei nostri confratelli. L’amore della approvazione e il timore dell’infamia, come pure il dar lode o biasimo, sono dovuti primieramente, come abbiamo veduto nel capitolo terzo, all’istinto della simpatia; e questo istinto venne senza dubbio acquistato in origine, come tutti gli altri istinti, mercè la scelta naturale. Ben inteso, non possiamo dire in quale antichissimo periodo i progenitori dell’uomo nel corso del loro sviluppo siano divenuti capaci di sentire e di essere incitati dalla lode o dal biasimo dei loro simili. Ma sembra che anche i cani apprezzino l’incoraggiamento, la lode ed il biasimo.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830