Non bisogna dimenticare che, sebbene un alto livello di moralità procuri solo poco od anche nessun vantaggio ad ogni individuo e ai suoi figli sugli altri membri della stessa tribù, tuttavia un progresso nel livello della moralità ed un maggior numero di uomini bene dotati darà certamente una immensa superiorità ad una tribù sopra un’altra. Non può esservi dubbio che una tribù che racchiude in sè molti membri i quali, possedendo in alto grado lo spirito di patriottismo, la fedeltà, l’obbedienza, il coraggio e la simpatia, fossero sempre pronti ad aiutarsi scambievolmente e sagrificarsi pel bene comune, sarebbe vincitrice di molte altre tribù; e questa sarebbe la scelta naturale. In ogni tempo nel mondo certe tribù ne hanno soppiantate altre; e siccome la moralità è un elemento di riuscita, il livello della moralità e il numero degli uomini nobilmente dotati tenderà così ovunque ad innalzarsi e ad estendersi.
Tuttavia è difficilissimo farsi un retto giudizio del perchè una particolare tribù e non un’altra sia stata vittoriosa, e siasi elevata nella scala dell’incivilimento. Molti selvaggi sono ora nelle stesse condizioni in cui erano parecchi secoli addietro quando furono scoperti. Come ha notato il sig. Bagehot, noi siamo inclinati a considerare il progresso come la regola normale dell’umana società; ma la storia ciò confuta. Gli antichi non avevano quest’idea, e neppure oggi le nazioni orientali l’hanno. Secondo un’altra somma autorità, il signor Maine, "la maggior parte del genere umano non ha mai dimostrato il benchè minimo desiderio che le sue istituzioni civili venissero migliorate". Il progresso sembra derivare dal concorso di molte condizioni favorevoli, troppo complesse perchè si possa tener loro dietro.
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Maine Bagehot
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