Anche nelle vie più umili della vita l’ingegno e la capacità debbono recare un certo vantaggio, sebbene in molte occupazioni, per la grande divisione del lavoro, questo vantaggio debba essere di pochissimo momento. Quindi nelle nazioni incivilite vi sarà una certa tendenza ad un aumento tanto nel numero come nel livello della capacità intellettuale. Ma non voglio asserire che questa tendenza non possa essere più che controbilanciata in altro modo, come per la moltiplicazione degli irrequieti ed imprevidenti; ma anche a questi l’abilità deve essere vantaggiosa.
È stata fatta sovente questa obiezione alle vedute sopra esposte, che gli uomini più eminenti che abbiano vissuto non hanno lasciato figli che ereditassero del loro grande ingegno. Il Galton dice: "Mi rincresce non saper sciogliere questa semplice questione se, e fino a che punto, gli uomini e le donne dotati di prodigioso ingegno siano sterili. Tuttavia ho dimostrato che uomini eminenti non sono sterili per nulla". I grandi legislatori, i fondatori di religioni benefiche, i grandi filosofi e scopritori nella scienza, agevolano il progresso dell’umanità in un grado molto più alto colle loro opere che non lasciando numerosa prole. Nel caso delle strutture corporee si è la scelta degli individui lievemente meglio dotati e non la conservazione di bene spiccate e vere anomalie, che produce il progresso della specie. Così seguirà pure le facoltà intellettuali; cioè, gli uomini dotati in un certo modo un po’ meglio degli altri riusciranno piuttosto che non quelli meno bene dotati, e quindi cresceranno di numero, se non segue nessun altro impedimento.
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Galton
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