I maschi erano forniti di grossi denti canini, che facevano ufficio di armi formidabili. In un periodo molto più antico l’utero era doppio; gli escrementi si versavano in una cloaca; e l’occhio era protetto da una terza palpebra o membrana nittitante. In un periodo ancor più remoto i progenitori dell’uomo dovevano avere costumi acquatici; perchè la morfologia ci dimostra chiaramente che i nostri polmoni sono fatti di una vescica natatoria modificata, che serviva un tempo come organo idrostatico. Le fessure nel collo in embrione umano dimostrano ove stavano le branchie. Verso questo periodo i veri reni erano sostituiti dai corpi di Wolf. Il cuore non era altro che un semplice vaso pulsante; e la corda dorsale teneva il posto della colonna vertebrale. Questi antichissimi predecessori dell’uomo, veduti così negli oscuri recessi del tempo, debbono aver avuto una organizzazione bassa quanto l’Amphioxus lanceolatus, od anche più bassa.
Vi è un altro punto che merita di essere menzionato. È molto tempo che si sa che nel regno vertebrato un sesso porta rudimenti di varie parti accessorie appartenenti al sistema della riproduzione, che propriamente appartengono all’altro sesso; ed è stato ora riconosciuto con certezza che in un periodo embriogenico molto primitivo i due sessi hanno vere ghiandole maschili e femminili. Quindi pare che qualche remotissimo progenitore di tutto il regno vertebrato sia stato ermafrodito od androgino. Ma qui incontriamo una singolare difficoltà. Nella classe dei mammiferi i maschi posseggono nelle loro vescicole prostatiche rudimenti di un utero col condotto adiacente; portano anche rudimenti di mammelle, ed alcuni maschi dei marsupiali hanno rudimenti di un sacco marsupiale.
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Wolf Amphioxus
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