Per molti riguardi l’uomo può essere comparato con quegli animali che sono da lunga pezza addomesticati, e si può produrre un gran numero di prove in favore della dottrina di Pallas, che l’addomesticamento tende ad eliminare la sterilità, che è un effetto tanto generale dell’incrociamento delle specie allo stato di natura. Da queste varie considerazioni si può giustamente dedurre che la perfetta fecondità delle razze umane incrociate, qualora sia ben riconosciuta, non ci deve assolutamente impedire di collocarle come specie distinte.
Indipendentemente dalla fecondità, il carattere del prodotto di un incrociamento è stato talora creduto somministrare la prova se i genitori debbono essere considerati come specie o varietà; ma dopo avere studiato accuratamente questa prova, sono venuto a conchiudere che non si può prestar fede a nessuna regola generale di questa sorta. Così nel genere umano la figliuolanza di razze distinte rassomiglia per tutti i riguardi alla prole delle vere specie e delle varietà. Questo è dimostrato, per esempio, dal modo in cui i caratteri dei due genitori sono mescolati, e da ciò che una forma assorbe un’altra mercè ripetuti incrociamenti. In quest’ultimo caso la progenie delle due specie e varietà incrociate conserva per lungo tempo una tendenza a retrocedere verso i suoi antenati, specialmente verso quello che è più potente nella trasmissione. Quando qualche carattere è comparso ad un tratto in una razza o specie come effetto di un semplice atto di variazione, come si vede generalmente nelle mostruosità, e questa razza viene incrociata con un’altra non cosiffattamente caratterizzata, i caratteri in questione non appaiono comunemente in una condizione mista nei giovani, ma vengono loro trasmessi sia al tutto o per nulla sviluppati.
| |
Pallas
|