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      Venni indotto a credere alla esistenza di una relazione di tal sorta dal fatto che ogniqualvolta ed in qualunque modo avviene che il maschio adulto differisce dalla femmina adulta, esso differisce nello stesso modo dai giovani dei due sessi. La generalità di questo fatto è al tutto notevole: si mantiene in quasi tutti i mammiferi, gli uccelli, gli anfibi ed i pesci; ed anche in molti crostacei, ragni ed alcuni pochi insetti, specialmente in certi ortotteri e libellule. In tutti questi casi le variazioni che accumulandosi hanno dato al maschio i suoi speciali caratteri maschili, debbono aver avuto luogo in un periodo di vita piuttosto avanzato; altrimenti i giovani maschi sarebbero stati similmente caratterizzati; e, conformemente alla nostra regola, si sono trasmessi e sviluppati soltanto nei maschi adulti. D’altra parte, quando il maschio adulto rassomiglia strettamente ai giovani dei due sessi (e questi, tranne qualche rara eccezione, sono simili), esso rassomiglia generalmente alla femmina adulta; e nel maggior numero di questi casi le variazioni mercè le quali i giovani ed i vecchi hanno acquistato i loro attuali caratteri hanno, probabilmente, avuto luogo in conformità colla nostra regola durante la gioventù. Ma v’ha qui motivo di dubbio, perchè certi caratteri vengono talora trasmessi alla prole molto prima del tempo in cui sono comparsi nei genitori, cosicchè questi possono aver variato quando erano già adulti, ed aver poi trasmesso i loro caratteri alla prole mentre era ancor giovane.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830