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      Westwood, "sono ardentissimi, e afferrano le loro compagne intorno al collo colle loro mascelle falciformi"; mentre le femmine adoperano questi organi per scavare la sabbia e fare i loro nidi.
      I tarsi delle zampe anteriori in molti maschi di coleotteri sono dilatati, o sono muniti di grossi cuscinetti di peli; e in molti generi di coleotteri acquatici sono muniti di una piatta ventosa, colla quale il maschio può aderire al corpo lubrico della femmina. È un fatto molto meno comune che le femmine di certi coleotteri acquatici (Dytiscus) hanno le loro elitre profondamente scanalate, e nell’Acilius sulcatus fittamente coperte di peli, per servir di aiuto al maschio. Le femmine di altri coleotteri acquatici (Hydroporus) hanno le loro elitre punteggiate per lo stesso ufficio. Nel maschio del Crabro cribrarius è la tibia la quale si dilata in una larga piastra cornea, con punti membranosi minuti, che gli danno la singolare apparenza di un cribro. Nel maschio del Penthe (genere di coleotteri) un po’ delle giunture mediane delle antenne è dilatato e fornito sulla superficie inferiore di cuscinetti di peli, precisamente come quelli dei tarsi del carabici, "ed è evidente che servono allo stesso scopo". Nelle Libellule maschi "le appendici dell’apice della coda sono modificate in un numero quasi infinito di varie e curiose fogge per renderli atti ad abbracciare il collo della femmina". Infine nei maschi di molti insetti le zampe sono talora fornite di spine particolari e di sproni, o tutta la zampa è incurvata o ingrossata, ma questo non è per nulla un carattere sessuale invariabile; talora un paio o tutte e tre le paia sono alle volte allungate in modo stravagante.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830

   





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