In tutti gli ordini i sessi di molte specie presentano differenze di cui non si intende lo scopo. Un caso curioso è quello di un coleottero il maschio del quale ha la mandibola sinistra molto allungata, cosicchè la bocca viene a contorcersi grandemente. In un altro coleottero carabico, l’Eurygnathus, abbiamo l’unico caso, per quello che ne sa il sig. Wollaston28, dell’avere la femmina il capo molto più largo e più grande, sebbene in grado variabile, che non quello del maschio. Non si potrebbe riferire nessun caso di questa sorta. Essi abbondano nei Lepidotteri: uno dei più straordinari è quello di certi maschi di farfalle che hanno le zampe anteriori più o meno atrofizzate colle tibie ed i tarsi rimpiccioliti in semplici rigonfiature rudimentali. Parimente le ali nei due sessi sovente differiscono nella nervatura, e talora notevolmente nel contorno, come nell’Aricoris epitus, che mi fu mostrato nel Museo Britannico dal signor A. Butler. I maschi di certe farfalle dell’America meridionale hanno ciuffi di peli sui margini delle ali, ed escrescenze cornee sul disco del paio posteriore. In parecchie farfalle inglesi i maschi soli, come dimostra il signor Wonfor, sono in parte rivestiti di scaglie particolari.
Lo scopo della luminosità della lucciola femmina non si comprende neppure; perchè è molto dubbio se l’uso primiero della luce sia quello di guidare il maschio verso la femmina. Non è una seria obiezione a quest’ultima opinione, quella che i maschi mandano poca luce; perchè i caratteri secondari sessuali propri ad un sesso sovente sono sviluppati in un lieve grado nell’altro sesso.
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