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      In queste specie i due sessi sono simili; ma nella farfalla comune Gonepteris rhamni il maschio è di un giallo intenso, mentre la femmina è assai più pallida, e nell’Anthocharis cardamines i maschi soli hanno l’apice delle ali tinte d’un bell’arancio. In questo caso al pari dei maschi le femmine sono pure bellissime, e non si può credere che la loro differenza di colore abbia una qualche relazione colla ordinaria protezione. Nondimeno è possibile che i colori vivaci di molte specie possano essere indirettamente benefici, come spiegheremo più innanzi, facendo notare ai loro nemici che non sono buoni da mangiare. Anche in questo caso non si può certamente dedurre che i loro vivaci colori e le loro belle fogge siano acquistate per questo scopo speciale. In alcuni altri casi notevoli la bellezza può venire acquistata per scopo di protezione mercè l’imitazione delle altre belle specie che abitano le stesse regioni e vanno immuni dalle aggressioni essendo in certo modo offensive ai loro nemici.
      La femmina della nostra farfalla Anthocaris cardamines dall’apice aranciato sopra menzionata e quella di una specie americana (Anth. genutia) ci dimostrano probabilmente, come il signor Walsh mi ha fatto osservare, i colori primitivi delle specie originarie del genere, perchè i due sessi di quattro o cinque specie ampiamente diffuse sono coloriti quasi nello stesso modo. Noi qui possiamo dedurre, come in vari altri casi precedenti, che è il maschio dell’Anth. cardamines e quello della genutia che si sono scostati dal tipo comune di coloramento del loro genere.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830

   





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