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      D’altra parte, in molti generi, siccome mi disse il signor Stainton, i maschi hanno le ali posteriori più bianche che non quelle della femmina, e di questo fatto l’Agrotis exclamationis presenta un buon esempio. I maschi divengono così più appariscenti che non le femmine, mentre volano nell’oscurità. Nello Hepialus humuli la differenza è ancor più fortemente segnata; essendo i maschi bianchi e le femmine gialle con macchie più scure. È difficile concepire quale sia lo scopo di queste differenze fra i sessi nelle sfumature di chiaro e scuro; ma non possiamo quasi supporre che siano l’effetto di semplice variabilità con eredità sessualmente limitata, indipendentemente da qualunque utilità che ne potesse derivare.
      Dai fatti riferiti sopra è impossibile ammettere che i colori brillanti delle farfalle diurne e di alcune poche notturne siano stati ottenuti comunemente pel fine di servir di protezione. Quindi sono indotto a supporre che in generale le femmine preferiscano, o siano più eccitate dai maschi più brillanti; perchè supponendo altrimenti i maschi sarebbero così bene ornati, per quanto ci è dato vedere, senza uno scopo. Sappiamo che le formiche e certi coleotteri lamellicorni possono sentire affetto reciproco, e che le formiche riconoscono le loro compagne dopo un intervallo di parecchi mesi. Quindi non v’ha nessuna improbabilità astratta in ciò che i lepidotteri, i quali stanno probabilmente accanto o allo stesso punto della scala con quegli insetti, abbiano sufficiente capacità mentale per ammirare i colori brillanti.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830

   





Stainton Agrotis Hepialus