Se le femmine più belle fossero state preferite continuamente, è quasi certo, pel fatto che i colori delle farfalle sono così spesso trasmessi ad un sesso solo, che le femmine sarebbero divenute più belle che non i loro compagni maschi. Ma questo non segue tranne in pochi casi; e ciò non può essere spiegato, come vedremo in breve, col principio della imitazione e della protezione.
Siccome la scelta sessuale dipende prima di tutto dalla variabilità, si potrà aggiungere qualche parola intorno a questo argomento. Riguardo al colore non v’ha difficoltà, perchè si possono menzionare un numero qualunque di Lepidotteri molto variabili. Basterà un esempio bene evidente. Il signor Bates mi mostra tutta una serie di esemplari del Papilio sesostris e childrenae; nell’ultimo i maschi variavano molto nella estensione delle macchie verdi vagamente smaltate delle ali posteriori; cosicchè eravi un gran contrasto fra i maschi più o meno bene dipinti. Il maschio del Papilio sesostris, sebbene sia un bell’insetto, è molto meno bello che non il P. childrenae. Varia parimente un tantino nella mole della macchia verde delle ali anteriori, e nella eventuale apparenza di una piccola striscia cremisina sulle ali posteriori, presa, da quanto pare, dalla propria femmina; perchè le femmine di queste e di molte altre specie del gruppo degli Aenaes posseggono questa striscia cremisina. Quindi fra gli esemplari più brillanti del P. sesostris ed i meno brillanti del P. childrenae vi era solo un piccolo intervallo; ed era evidente che, per quello che riguarda la sola variabilità, non vi doveva essere difficoltà nell’accrescer permanentemente mercè la scelta la bellezza dell’una e dell’altra specie.
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