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      Quindi, siccome il sig. Wallace osserva, "il cattivo sapore non sarebbe sufficiente a proteggere un bruco, a meno di qualche segno esterno che indicasse al suo futuro distruttore che quella preda è un boccone disgustoso". In queste circostanze sarebbe vantaggiosissimo ad un bruco di essere istantaneamente e certamente riconosciuto immangiabile da tutti gli uccelli e da altri animali. In tal modo i colori molto più vivaci sarebbero utili, e potrebbero essere stati acquistati dalla variazione e dalla sopravvivenza degli individui più facili da riconoscere.
      A prima vista questa ipotesi sembra ardita; ma quando fu portata alla società Entomologica fu sostenuta da vari esempi; ed il sig. J. Jenner Weir, che tiene un gran numero di uccelli in una uccelliera, ha fatto, siccome mi disse, molte esperienze, e non ha trovato eccezione alla regola che tutti i bruchi delle farfalle notturne e di costumi ritirati colla pelle liscia, tutti di un color verde, e che tutti imitano i rami, sono divorati volentieri dagli uccelli. I generi pelosi e spinosi sono invariabilmente respinti, come per esempio quattro specie dai colori appariscenti. Quando gli uccelli respingono un bruco, mostrano chiaramente, scuotendo il capo e ripulendosi il becco, che sono nauseati dal suo sapore. Tre belle specie di bruchi di farfalle notturne furono date dal sig. A. Butler a qualche lucertola e a qualche rana, e furono respinti; sebbene altre specie venissero mangiate con gusto. Così si conferma la probabile verità dell’opinione del sig.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830

   





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