Siamo ora giunti al grande sottoregno dei Vertebrati, e cominceremo colla classe più bassa, quella dei Pesci. I maschi dei pesci Plagiostomi (pesci cani, razze) e dei pesci Chimeroidi sono forniti di appendici che servono a trattenere la femmina, come le varie strutture che posseggono tanti animali più bassi. Oltre a queste appendici i maschi di molte razze hanno ciuffi di acute spine sul capo, e parecchie file di queste lungo "la superficie superiore esterna delle loro pinne pettorali". Queste s’incontrano nei maschi di alcune specie che hanno le altre parti del corpo lisce. Si sviluppano temporaneamente durante la stagione degli amori; e il dottor Günther suppone che siano adoperati come organi di prensione col ripiegarsi all’indietro e allo ingiù dei due lati del corpo. È un fatto degno d’esser noto questo che le femmine e non i maschi di certe specie, come la Raia clavata, hanno il dorso ornato di grosse spine uncinate.
Per via dell’elemento ove vivono i pesci poco si conosce intorno al loro corteggiamento, e non gran cosa intorno alte loro lotte. Il maschio dello Spinarello (Gasterosteus leiurus) è stato descritto come "pazzo di gioia" allorchè la femmina esce dal suo ripostiglio e viene a sorvegliare il nido che ha fatto per essa. "Egli le gira velocemente attorno per ogni verso, poi accumula i materiali pel nido, poi torna un momento indietro e siccome essa non si avanza, egli cerca di spingerla col muso, e tenta di trascinarla per la coda o la spina del dorso fino nel nido". Si dice che i maschi siano poligami; sono straordinariamente arditi e battaglieri, mentre "le femmine sono al tutto pacifiche". Alle volte le loro battaglie sono disperate, "perchè i piccoli combattenti si cacciano strettamente gli uni sugli altri, pestandosi a vicenda finchè le loro forze sembrino al tutto esaurite". Nel Gasterosteus trachurus i maschi mentre si battono guizzano tutto intorno, mordendo e cercando di ferirsi a vicenda colle loro spine laterali sollevate.
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