Vari uccelli hanno sproni alle ali. Ma l’Oca d’Egitto (Chenalopex aegyptiacus) ha soltanto "rialzi ottusi nudi"; e questi ci dimostrano probabilmente i primi stadi per cui sono andati sviluppandosi i veri sproni degli altri uccelli affini. Nell’Oca delle ali speronate (Plectropterus gambensis) i maschi hanno sproni molto più grandi che non le femmine; e li adoperano, come ho saputo dal signor Bartlett, per combattere fra loro: in questo caso gli sproni delle ali fanno da armi sessuali; ma, secondo Livingstone, sono adoperati principalmente per difendere i piccoli. La Palamedea è armata di un paio di sproni sopra ogni ala; e queste sono armi formidabili che con un solo colpo fanno retrocedere con molti guaiti un cane. Ma non sembra che in questo caso, o in quello di certi ralli dalle ali speronate, gli sproni siano più grossi nel maschio che non nella femmina. Tuttavia in certi pivieri gli sproni delle ali debbono essere considerati come un carattere sessuale. Così nel maschio della nostra Pavoncella (Vanellus cristatus) il tubercolo dell’ala alla spalla diviene più sporgente durante la stagione degli amori, e si sa che i maschi combattono assieme. In alcune specie di Lobivanellus un tubercolo consimile si sviluppa durante la stagione delle nozze "in un breve sprone corneo". Nel L. Lobatus di Australia i due sessi hanno sproni, ma questi sono molto più grossi nei maschi che non nelle femmine. In un uccello affine, l’Hoplopterus armatus, gli sproni non crescono in mole durante la stagione degli amori; ma questi uccelli sono stati veduti in Egitto combattere assieme, nel modo stesso dei nostri pivieri, girando repentinamente nell’aria, e battendosi i fianchi a vicenda, talora con esito fatale.
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