Gli uccellatori traggon partito dalla gelosia eccitata dall’atto del cantare; si nasconde un maschio buon cantatore, e si mette in vista un uccello impagliato cui stanno intorno molte bacchette coperte di vischio. In tal modo un uomo, secondo quello che mi ha detto il signor Weir, ha preso nel corso di un sol giorno cinquanta, ed in un caso, fino a settanta fringuelli maschi. Il potere e la disposizione al canto differiscono tanto negli uccelli, che quantunque il prezzo di un fringuello maschio comune sia di soli quarantacinque centesimi33, il signor Weir vide un uccellatore che chiedeva settantacinque franchi34 di un uccello; la prova della vera bontà di un cantatore è quella che egli continui a cantare mentre la gabbia è dondolata sul capo del suo padrone.
Non è per nulla incompatibile che gli uccelli cantino per emulazione come per la voglia di allettare la femmina; e invero questi due fini possono andar d’accordo insieme, come gli ornamenti e l’umor battagliero. Tuttavia alcuni autori asseriscono che il canto del maschio non può servire a dilettare la femmina; perchè le femmine di alcune poche specie, come il canarino, il pettirosso, l’allodola, ed il ciuffolotto specialmente, come osserva Bechstein, quando sono in stato di vedovanza, emettono note melodiose. In alcuni di questi casi l’abito del cantare può essere in parte attribuito a ciò che le femmine sono state molto ben nutrite e tenute racchiuse, perchè ciò disturba tutte le funzioni usuali che hanno rapporto colla riproduzione della specie.
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Weir Weir Bechstein
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