Sono già riferiti molti casi della trasmissione parziale dei caratteri mascolini secondari alla femmina, cosicchè non v’ha nulla di straordinario che le femmine di alcune specie sian fornite della facoltà del canto. È stato anche asserito che il canto del maschio non può servire ad allettare, perchè i maschi di certe specie, per esempio il pettirosso, cantano durante l’autunno. Ma non v’ha nulla di più comune del fatto di animali che prendono piacere a praticare un istinto qualunque che seguono in altri tempi per qualche bene reale. Quanto spesso non vediamo noi uccelli che volano agevolmente, librarsi e veleggiare per l’aria evidentemente per divertirsi? Il gatto si trastulla col topolino prigioniero, ed il marangone col pesce che ha preso. Il Ploceo (Ploceus) quando è chiuso in gabbia si trastulla intrecciando con bel garbo fili d’erba fra i ferri della sua gabbia. Gli uccelli che sogliono combattere durante la stagione degli amori sono generalmente pronti a combattere in ogni tempo; ed i maschi del gallo cedrone talvolta tengono i loro balli in autunno nel luogo solito ove si riuniscono. Quindi non v’ha nulla da meravigliarsi che gli uccelli maschi continuino a cantare per proprio divertimento dopo che la stagione del corteggiare è trascorsa.
Il canto è fino a un certo punto, come abbiamo dimostrato in un capitolo precedente, un’arte, e la pratica lo migliora di molto. Si possono insegnare agli uccelli molte arie, ed anche il passero poco melodioso ha imparato a cantare come un fringuello.
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Ploceo Ploceus
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