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      L’esofago della femmina non ha nulla di notevole.
      Sembra ora provato che il grande sacco gulare del maschio della Starda europea (Otis tarda), e di almeno altre quattro specie, non serve, come si supponeva una volta, per contenere acqua, ma abbia relazione col grido particolare che rassomiglia alla parola ock, che emette nella stagione delle nozze. Mentre l’uccello emette questo suono prende i più strani atteggiamenti. È un fatto singolare che nei maschi della stessa specie il sacco non si sviluppa in tutti gli individui. Un uccello somigliante ad un corvo che vive nell’America meridionale (Cephalopterus ornatus), vien detto uccello ombrello, per un immenso ciuffo, fatto di nudi filamenti bianchi cui stanno sopra piume turchine scure, che possono innalzarsi in una grande cupola del diametro non minore di tredici centimetri, che copre tutto il capo. Quest’uccello ha al collo una appendice lunga, sottile, cilindrica, carnosa, che è fittamente rivestita di piume turchine somiglianti a scaglie. Serve in parte come ornamento, ma del pari come apparato sonoro perchè il signor Bates trovava che ha relazione con "un insolito sviluppo della trachea e degli organi vocali". Si dilata quando l’uccello manda fuori la sua nota di flauto singolarmente profonda, forte e sostenuta. La cresta del capo e l’appendice del collo sono rudimentali nella femmina.
      Gli organi vocali di vari uccelli palmipedi e trampolieri sono straordinariamente complicati, e differiscono in un certo grado nei sessi. In alcuni casi la trachea è rigirata, come un corno francese, ed è profondamente infossata nello sterno.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830

   





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