Per esempio, la pernice di montagna muta le penne due volte o anche tre volte all’anno, ed il fagiano di monte soltanto una; alcune delle splendidissime Nectariniae dell’India ed alcuni sottogeneri di pispole dai colori oscuri (Anthus) hanno doppia muta; mentre altri hanno soltanto una muta annua. Ma le graduazioni nel modo di mutare le penne, che si conoscono seguire in vari uccelli, ci dimostrano come le specie, o gruppi interi di specie, possano avere acquistato originariamente la loro doppia muta annua, o avendone una volta acquistato l’abitudine, l’hanno poi nuovamente perduta. In certe starde ed in certi pivieri la muta invernale è lungi dall’essere compiuta, alcune penne sono rinnovate, ed alcune mutano colore. Vi è pure ragione per credere che in certe starde ed in certi rallidi, che sopportano propriamente una doppia muta, alcuni dei maschi più vecchi conservano il loro piumaggio nuziale lungo tutto l’anno. Alcune poche penne molto modificate possono soltanto venire aggiunte al piumaggio in primavera, come segue nelle penne della coda a disco di certe specie del genere Bhringa nell’India, e nelle penne allungate del dorso, del collo o del ciuffo di certi aironi. Con cosiffatti stadi la muta invernale può divenir compiuta, finchè una doppia e perfetta muta sia acquistata. Sì può anche dimostrare l’esistenza di una graduazione nella lunghezza del tempo durante il quale ogni piumaggio annuale è conservato; cosicchè uno può venir conservato per tutto l’anno, e l’altro al tutto perduto.
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