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      Da queste varie considerazioni possiamo conchiudere che l’accoppiamento degli uccelli non è lasciato in balia del caso; ma che quei maschi i quali son meglio capaci per le loro varie attrattive di piacere ad una femmina o di eccitarla, sono in circostanze ordinarie accettati. Se questo fosse ammesso, non vi è molta difficoltà per comprendere come gli uccelli maschi abbiano graduatamente acquistato i loro caratteri ornamentali. Tutti gli animali presentano differenze individuali, e siccome l’uomo può modificare i suoi uccelli domestici scegliendo gl’individui che gli sembrano più belli, così il preferire che fa la femmina i maschi più attraenti deve certamente condurre alla loro modificazione; e queste modificazioni possono nel corso del tempo essere aumentate quasi all’infinito, compatibilmente colla esistenza delle specie.
      Variabilità degli uccelli e specialmente dei loro caratteri sessuali secondari. - La variabilità e l’eredità sono i fondamenti dell’opera della scelta. È certo che gli uccelli addomesticati hanno variato grandemente, essendo state ereditate le loro variazioni. Ognuno ammette che gli uccelli allo stato di natura presentano differenze individuali; ed è pure generalmente ammesso che talora sono stati modificati in razze distinte.
      Le variazioni sono di due sorta, che insensibilmente si graduano l’una nell’altra, cioè lievi differenze fra tutti i membri della stessa specie, e deviazioni più fortemente spiccate che seguono solo occasionalmente. Queste ultime sono rare negli uccelli allo stato di natura, ed è dubbiosissimo se siano state spesso conservate per opera della scelta, e poi trasmesse alle generazioni susseguenti.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830