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      Onde scoprire il modo in cui gli ocelli si sono sviluppati noi non possiamo guardare ad una lunga linea di progenitori, nè alle varie forme strettamente affini, perchè queste ora non esistono. Ma fortunatamente le varie penne dell’ala bastano a darci un barlume di luce intorno al problema, e provano molto chiaramente che è almeno possibile una graduazione da una semplice macchia ad un ocello od occhio ben finito.
      Le penne delle ali, che portano gli ocelli, sono coperte di strisce oscure o di file di macchie oscure, ed ogni striscia od ogni fila corre obliquamente lungo il lato esterno dello stelo fino ad un ocello. In generale le macchie si allungano in una linea trasversa alla fila in cui stanno. Sovente divengono confluenti, sia in una linea o in una fila - e allora formano una striscia longitudinale - o traversalmente, cioè colle macchie in file che si riuniscono, e allora formano strisce trasversali. Talora una macchia si divide in macchiette che stanno sempre al loro proprio luogo.
      Sarà prima conveniente descrivere un ocello dall’occhio perfetto. Esso consiste in un anello circolare intensamente nero, che circonda uno spazio ombreggiato tanto esattamente da rassomigliare ad un occhio. L’anello è quasi sempre lievemente spezzato o interrotto in un punto della metà superiore, un po’ a dritta e sopra la ombreggiatura bianca sul globo rinchiuso; è pure talvolta spezzato verso la base alla destra. Queste piccole interruzioni hanno un significato importante. L’anello è sempre molto più fitto, cogli orli mali definiti verso l’angolo superiore, essendo la penna tenuta dritta.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830