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      Ma non asserisco per nulla che l’azione dell’età nella forma di trasmissione sia indirettamente l’unica causa della grande differenza nella brillantezza fra i sessi di molti uccelli.
      Siccome in tutti gli uccelli in cui i sessi differiscono nel colore è una questione interessante sapere se i maschi soli sono stati modificati mercè la scelta sessuale, rimanendo le femmine, per tutto ciò che riguarda quest’azione, immutate o solo parzialmente mutate; o se le femmine siano state modificate specialmente mercè la scelta naturale per lo scopo di protezione, io tratterò questo argomento con una certa estensione, anche maggiore di quello che non meriti la sua intrinseca importanza, perchè vari curiosi punti collaterali possono così venire convenientemente considerati.
      Prima di entrare nell’argomento del colore, più specialmente in rapporto alle conclusioni del signor Wallace, può essere utile trattare da un simile punto di vista alcune altre differenze fra i sessi. Una razza di polli esisteva anticamente in Germania nella quale le galline erano fornite di sproni; covavano benissimo, ma disturbavano cosiffattamente i nidi coi loro sproni che non si lasciarono più covare le loro uova. Quindi mi parve probabile a prima vista che nelle femmine dei Gallinacei selvatici lo sviluppo degli sproni sia stato arrestato per opera della scelta naturale pel danno che cagionavano ai nidi. Ciò pareva tanto più probabile in quanto che gli sproni delle ali, che non sembrano portar danno durante la nidificazione, sono sovente tanto bene sviluppati nella femmina quanto nel maschio; sebbene in non pochi casi siano alquanto più grandi nel maschio.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830

   





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