Sarebbe difficile spiegare una differenza di questa sorta fra i sessi col principio che la femmina avendo avuto il beneficio di possedere una cresta lievemente più breve del maschio, e la sua susseguente diminuzione o compiuta soppressione per opera della scelta naturale. Ma prenderò un caso più favorevole, cioè la lunghezza della coda. Il lungo strascico del pavone sarebbe stato non solo un inconveniente ma anche un pericolo per la pavonessa durante il periodo della incubazione e quando allevava i piccoli. Quindi non v’ha la menoma improbabilità a priori a ciò che lo sviluppo della sua coda sia stato impedito dall’opera della scelta naturale. Ma le femmine di vari fagiani, che da quanto pare sono esposte nei loro nidi aperti agli stessi pericoli della pavonessa, sono munite di code di lunghezza notevole. Le femmine come i maschi della Menura superba hanno lunghi strascichi, e fabbricano un nido a cupola, che per un uccello così grande è una anomalia. I naturalisti hanno pensato molto al modo in cui può tenere la coda la femmina della Menura durante l’incubazione; ma ora si sa che "entra col capo prima, e poi gira intorno alla coda talvolta ripiegata sul dorso, ma più spesso piegata intorno al suo fianco. Così col tempo la coda diviene tutta storta, e dà una regola abbastanza giusta intorno al tempo in cui l’uccello è stato covando". I due sessi di un Martin pescatore di Australia (Tanysiptera sylvia) hanno le penne di mezzo della coda grandemente allungate; e siccome la femmina fa il suo nido in un buco, queste penne divengono, come m’informa il signor R. B. Sharpe, molto rattratte durante la nidificazione.
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