Siccome però le piume potrebbero essere incomode e certamente di nessuna utilità durante l’inverno, è possibile che l’abito di mutare le penne due volte all’anno possa essere stato graduatamente acquistato mercè l’opera della scelta naturale per deporre gli ornamenti incomodi durante l’inverno. Ma questo modo di vedere non può venire esteso ai tanti uccelli di passo in cui il piumaggio d’estate e d’inverno differisce pochissimo nel colore. Nelle specie senza difesa, in cui i due sessi o i maschi soli divengono sommamente vistosi durante la stagione delle nozze, - o quando i maschi acquistano in questa stagione così lunghe penne delle ali e della coda da impacciar loro il volo, come nel Cosmetornis e nella Vidua, - sembra certamente dapprima probabilissimo che la seconda muta sia stata acquistata per lo scopo speciale di spogliarsi di questi ornamenti. Dobbiamo però ricordare che molti uccelli, come gli uccelli di paradiso, il fagiano Argo ed il pavone, non lasciano le piume durante l’inverno; e non si può guari asserire che siavi qualche cosa nella costituzione di questi uccelli, almeno dei Gallinacei, che renda impossibile una doppia muta, perchè la pernice di montagna muta tre volte nell’anno. Quindi dobbiamo considerare siccome cosa dubbia se le tante specie che mutano le loro piume d’ornamento o perdono i loro colori vivaci nell’inverno abbiano acquistato questo costume in ragione dell’impaccio o del pericolo che sarebbe loro altrimenti derivato.
Io conchiudo per tanto che l’abito di mutare le penne due volte l’anno fu nella maggior parte od in tutti i casi acquistato dapprima per qualche scopo distinto, forse per acquistare un vestito d’inverno più caldo; e che le variazioni nel piumaggio che hanno luogo in estate furono accumulate per opera della scelta sessuale, e trasmesse alla prole nella stessa stagione dell’anno.
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Cosmetornis Vidua Argo Gallinacei
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