Nei maschi qualunque altra azione sarebbe stata generalmente mascherata dai brillanti colori acquistati mercè la scelta sessuale; ma non così nelle femmine. Ognuna delle infinite diversità del piumaggio, che noi vediamo nei nostri uccelli addomesticati, è naturalmente l’effetto di qualche causa definita; ed in condizioni naturali e più uniformi, una qualche tinta, di cui l’acquisto non sarebbe stato dannoso, avrebbe certo un po’ dopo finito per prevalere. Il libero incrociamento dei tanti individui appartenenti alla stessa specie avrebbe avuto in fine una tendenza a produrre un qualche mutamento di colore, così ottenuto, uniforme nel carattere.
Nessuno pone in dubbio che i due sessi di molti uccelli hanno avuto i loro colori adattati per scopo di protezione: ed è possibile che le femmine sole di alcune specie possano essere state in tal modo modificate. Quantunque sarebbe stato un processo difficile e forse impossibile, come abbiamo dimostrato nell'ultimo capitolo, quello di mutare, per opera della scelta, una forma di trasmissione in un’altra, non vi sarebbe stato la benchè minima difficoltà nell’adattare i colori della femmina, indipendentemente da quelli del maschio, agli oggetti circostanti, mercè l’accumulamento delle variazioni che erano dapprima limitate nella loro trasmissione al sesso femminile. Se le variazioni non fossero limitate cosiffattamente, le tinte brillanti del maschio sarebbero state deteriorate o distrutte. È ora molto dubbio se le femmine sole di molte specie siano state in tal modo specialmente modificate.
| |
|