È pure un fatto in certo modo strano, supponendo che le femmine ed i giovani abbiano partecipato durante ogni stadio del processo di modificazione di una tendenza ad essere tanto brillantemente coloriti quanto i maschi, che le femmine non siano mai state rese più smorte, senza che i giovani partecipassero allo stesso mutamento; perchè non vi sono esempi, per quanto io abbia potuto scoprire, di specie in cui le femmine abbiano colori smorti e i giovani colori vivaci. Tuttavia i giovani di certi picchi presentano una parziale eccezione, perchè hanno "la parte superiore del capo tinta di rosso", che in seguito va diminuendo in una semplice linea circolare rossa negli adulti dei due sessi, o scompare affatto nelle femmine adulte.
Finalmente, per quello che riguarda la nostra classe presente di casi, il modo di vedere più probabile sembra essere che le successive variazioni in brillantezza o in altri caratteri ornamentali che seguono nei maschi in un periodo piuttosto tardo di vita siano stati conservati; e che la maggior parte o tutte queste variazioni per cagione del periodo tardivo a cui sono comparse, siano state fino dal principio trasmesse alla prole maschile adulta soltanto. Qualunque variazione nella brillantezza che avesse avuto luogo nelle femmine o nei giovani non sarebbe stata loro di nessuna utilità, e non sarebbe stata scelta; di più, se fosse stata pericolosa, sarebbe stata eliminata. Così le femmine ed i giovani o sarebbero rimasti senza modificazioni, oppure, e questo è stato più comunemente il caso, sarebbero stati parzialmente modificati ricevendo, mercè la trasmissione dai maschi, alcune delle successive variazioni.
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