L’ammiraglio B. J. Sulivan m’informa che quando dimorava nelle isole Falkland egli portò colà un giovane stallone inglese, il quale, con otto giumente, frequentava le colline presso Porto William. Su quelle colline v’erano due stalloni selvaggi, ognuno con un piccolo branco di cavalle; "ed è certo che questi stalloni non s’incontrano mai senza combattere. Ognuno di essi aveva cercato di battere da solo il cavallo inglese e scacciare le sue giumente, ma nessuno dei due era riuscito nell’intento. Un giorno vennero insieme e lo aggredirono. Questo fatto fu veduto dal capitano incaricato dei cavalli, che cavalcando verso quel luogo trovò uno dei due stalloni impegnato in lotta col cavallo inglese, mentre l’altro stava scacciando le cavalle e ne aveva già separate quattro dal resto. Il capitano aggiustò la faccenda conducendo seco tutto il branco nel recinto, perchè gli stalloni selvatici non vollero lasciare le cavalle".
Gli animali già forniti, per gli usi ordinari della vita, di denti efficaci per tagliare o lacerare, come nei carnivori, insettivori e rosicanti, sono di rado muniti di armi specialmente acconce per combattere i loro rivali. Il caso è molto differente nei maschi di molti altri animali. Noi vediamo questo nelle corna dei cervi e di certe specie di antilopi in cui le femmine non hanno corna. In molti animali i denti canini della mascella superiore o inferiore, o di entrambe, sono molto più grossi nei maschi che non nelle femmine; o mancano in queste ultime, eccettuato talora un rudimento nascosto.
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