Nel museo di sir Filippo Egerton vi è un corno di cervo (Cervus elaphus) lungo settantotto centimetri "con non meno di quindici rami" e a Moritzburg si conserva ancora un paio di corni di un cervo ucciso nel 1699 da Federico I, ognuno dei quali porta il numero prodigioso di trentatre rami. Richardson ha disegnato un paio di corna della renna selvatica con ventinove punte. Dal modo in cui le corna si diramano, e più specialmente da ciò che si sa che i cervi combattono occasionalmente fra loro tirando calci colle gambe anteriori, il signor Bailly venne ora a conchiudere che le corna loro siano più nocevoli che non utili! Ma questo autore dimentica le battaglie campali fra i maschi rivali. Siccome io ero molto incerto intorno all’uso od all’utilità dei rami, mi rivolsi al signor Mc. Neill di Colinsay, il quale ha osservato lungamente e con molta cura i costumi del cervo, ed egli mi informò che non ha mai veduto nessuno dei rami venir messo in opera, ma che le corna della fronte, piegandosi in giù, sono una grande difesa per la fronte, e le loro punte sono del pari adoperate per aggredire. Sir Filippo Egerton, mi ha pure riferito, per quello che riguarda il cervo comune ed il daino, che quando combattono essi repentinamente si avventano insieme, e piantando le corna contro il corpo dell’avversario ne segue una lotta disperata. Quando uno è finalmente obbligato a cedere, il vincitore cerca di immergere le sue corna frontali nel vinto nemico. Da ciò sembra che i rami superiori sono principalmente od esclusivamente adoperati per urtare e per schermirsi.
| |
Filippo Egerton Cervus Moritzburg Federico I Bailly Colinsay Filippo Egerton
|