In un capitolo antecedente abbiamo veduto che le forze mentali degli animali più elevati non differiscono nella qualità, sebbene moltissimo nel grado dalle forze corrispondenti nell’uomo, specialmente delle razze più basse e più barbare; e sembra che anche il loro gusto pel bello non sia grandemente differente da quello dei Quadrumani. Come il nero dell’Africa si solleva la carne della faccia in rialzi paralleli "o cicatrici al disopra della superficie naturale, le quali sgradevoli deformità sono considerate come grandi attrattive personali" - come i neri, al pari dei selvaggi in molte parti del mondo, si dipingono il volto con righe rosse, turchine, bianche o nere - così il mandrillo maschio di Africa sembra avere acquistato la sua faccia fittamente pelosa e colorita vivacemente perchè era così più attraente per la femmina. Senza dubbio è per noi una circostanza molto grottesca che la parte posteriore del corpo sia stata colorita per scopo di ornamento anche più brillantemente della faccia; ma questo non è invero più strano che non la coda di molti uccelli sia stata specialmente adorna.
Non abbiamo adesso nessuna prova che nei mammiferi i maschi si diano pensiero di far mostra innanzi alla femmina delle loro attrattive; ed il modo complicato in cui ciò si compie dai maschi degli uccelli, è l’argomento più forte in favore della credenza che le femmine ammirino o siano eccitate dagli ornamenti e dai colori che si spiegano innanzi ad esse. Tuttavia v’ha uno spiccato parallelismo fra i mammiferi e gli uccelli in tutti i loro caratteri sessuali secondari, cioè nelle armi per combattere coi maschi rivali, nelle loro appendici adornanti e nei loro colori.
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