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      Dopo di aver studiato quanto meglio mi fu possibile le differenze sessuali degli animali che appartengono a tutte le classi, non posso evitare la conclusione che i colori tanto curiosamente disposti di molte antilopi, sebbene comuni ai due sessi, siano l’effetto della scelta sessuale primieramente applicata al maschio.
      La medesima conclusione può forse essere estesa alla tigre, uno degli animali più belli del mondo, i sessi della quale non si possono distinguere pel colore neppure dai mercanti di fiere. Il signor Wallace crede che l’abito a strisce della tigre "si assimila talmente agli steli verticali del bambù, che le agevola grandemente il nascondersi quando si accosta alla preda". Ma questo modo di vedere non mi soddisfa. Abbiamo una qualche lieve prova che la sua bellezza possa essere dovuta alla scelta sessuale, perchè in due specie di Felis le macchie ed i colori analoghi sono alquanto più vivaci nel maschio che non nella femmina. La zebra ha strisce di colori vivaci, e quelle fasce nelle aperte pianure dell’Africa meridionale non possono proteggerla per nulla. Burchell descrivendo un branco di esse, dice "le loro lucide costole brillavano al sole, e la vivacità e regolarità delle loro pelli a strisce presentavano un quadro di straordinaria bellezza, nella quale non sono probabilmente superate da nessun altro quadrupede. Qui non abbiamo prova di scelta sessuale, perchè in tutto il gruppo degli Equini i sessi sono identici nel colore. Nondimeno chi attribuisce le strisce verticali bianche o brune che stanno sui fianchi di varie antilopi alla scelta sessuale, estenderà probabilmente lo stesso modo di vedere alla Tigre reale ed alla bella Zebra.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830

   





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