Le facoltà musicali, che non sono al tutto mancanti in nessuna razza possono acquistare un pronto ed elevato sviluppo, siccome vediamo negli Ottentoti e nei Neri, che divengono in breve eccellenti suonatori, quantunque nei loro paesi nativi non sogliono far nulla che a noi sembri musica. Ma non v’ha nulla di anomalo in questa circostanza: alcune specie di uccelli che naturalmente non cantano mai; possono, senza molta difficoltà, imparare a cantare; così la passera comune ha imparato il canto di un fanello. Siccome queste due specie sono strettamente affini, ed appartengono all’ordine degli Insessores, che comprende quasi tutte le specie di cantatori del mondo, è al tutto possibile o almeno probabile che un progenitore della passera possa esser stato un cantatore. È un fatto molto più notevole che i pappagalli, i quali appartengono ad un gruppo distinto dagli Insessores, ed hanno quindi gli organi vocali costrutti a modo differente, possano imparare, non solo a parlare, ma a zufolare e cantarellare canzoni inventate dall’uomo, cosicchè debbono avere qualche facoltà musicale. Nondimeno sarebbe soverchia arditezza asserire che i pappagalli discendono da qualche antico progenitore che fosse un cantatore. Si potrebbero riferire molti casi analoghi di organi e di istinti adatti in origine per uno scopo, che sono stati adoperati per qualche altro scopo al tutto distinto. Quindi la facoltà di uno sviluppo musicale elevato, che posseggono le razze umane selvagge, può essere dovuta o a ciò che i nostri progenitori semi-umani avevano praticata una qualche barbara forma di musica, o semplicemente a ciò che essi ebbero acquistato per qualche fine distinto i loro organi vocali.
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