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      Tutti questi fatti rispetto alla musica divengono fino ad un certo punto intelligibili se possiamo asserire che i suoni musicali ed il ritmo fossero adoperati dai progenitori semi-umani dell’uomo, durante la stagione del corteggiamento, quando gli animali di ogni sorta sono eccitati dalle più forti passioni. In questo caso, secondo principio potentissimo delle associazioni ereditate, i suoni musicali ecciterebbero parimente in noi; in un modo incerto e indefinito, le forti emozioni di un’epoca da lungo tempo passata. Tenendo a mente che i maschi di alcuni animali quadrumani hanno gli organi vocali molto più sviluppati che non le femmine, e che una specie antropomorfa emette un’intera ottava di note musicali e può dirsi che canta, non sembra improbabile il sospetto che i progenitori dell’uomo, siano maschi o femmine, o dei due sessi, prima che avessero acquistato la facoltà di esprimere il loro vicendevole amore col linguaggio articolato, cercassero di allettarsi l’un l’altro con note o ritmo musicale. Le nostre cognizioni intorno all’uso della voce dei quadrumani durante la stagione delle nozze sono così limitate, che non abbiamo guari alcun mezzo per giudicare se l’abito del canto venisse acquistato primamente dal progenitore maschio o dal progenitore femmina del genere umano. In generale si crede che le donne abbiano voce più dolce di quella degli uomini, e per quanto ciò possa servirci di guida possiamo dedurre che esse acquistarono primamente le facoltà sessuali per attrarre l’altro sesso.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830