È noto a tutti che hanno una passione per gli ornamenti; ed un filosofo inglese va tanto in là da asserire che i vestiti furono fatti primamente per scopo di ornamento e non per tener caldo. Come osserva il professore Waitz, "per quanto povero e miserabile sia l’uomo, egli trova piacere ad adornare la sua persona". La stravaganza degli Indiani nudi del Sud America nell’adornarsi è dimostrata da ciò che "un uomo di grande statura guadagna con difficoltà, col lavoro di due settimane quello che ci vuole per procurarsi in cambio la chica necessaria per dipingersi di rosso". Gli antichi popoli barbari di Europa, durante il periodo della Renna, portavano nelle loro caverne ogni sorta di oggetti brillanti o singolari che venisse loro fatto di trovare. I selvaggi dei nostri giorni si adornano per ogni verso di piume, di collane, di smaniglie, di orecchini, ecc. Si dipingono il corpo nelle più svariate fogge. "Se le nazioni dipinte, come osserva Humboldt, fossero state studiate tanto attentamente quanto le nazioni coperte di vestiti si sarebbe veduto che la più fertile immaginazione ed il più mutevole capriccio hanno creato tanto le mode di pittura quanto quelle di vestiario".
In una parte dell’Africa le ciglia sono tinte di nero; in un’altra le unghie sono colorite di giallo o di porpora. In molti luoghi si tingono i capelli con varie tinte. Nei differenti paesi i denti vengono macchiati di nero, di rosso, di azzurro, ecc., e nell’arcipelago Malese è una vergogna avere i denti bianchi come quelli di un cane.
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