Non vi è guari un uomo di alto rango in Persia che non sia nato da una madre Giorgiana o da una Circassa". Ed aggiunge, che ereditano della loro bellezza, "non dai loro antenati, perchè senza il suddetto miscuglio, gli uomini di condizione in Persia, che sono discendenti dai Tartari, sarebbero sommamente brutti". Qui si presenta un caso curioso; le sacerdotesse che custodivano il tempio di Venere Ercinia a San Giuliano in Sicilia, erano scelte per la loro bellezza in tutta la Grecia; non erano vergini vestali, e Quatrefrages, che fece questa osservazione, dice che le donne di San Giuliano sono anche oggi rinomate per essere le più belle dell’isola, e sono ricercate per modelle dagli artisti. Ma è evidente che la prova nei suddetti casi è assai dubbia.
Il caso seguente, sebbene riguardi i selvaggi, è degno per la sua singolarità di essere riferito. Il signor Winwood Reade mi comunica che i Giollofi, tribù nera della costa occidentale dell'Africa, "sono notevoli per la uniformità della loro bella apparenza". Un suo amico richiese ad uno di quegli uomini: "Come va che ognuno che incontro è così bello, non solo dei vostri uomini, ma anche delle vostre donne?" Il Giollofo rispose: "È facile da spiegare: abbiamo sempre avuto l’uso di scegliere le nostre schiave più brutte e venderle". Non vi è bisogno di aggiungere che fra tutti i selvaggi le schiave servono come concubine. Che questo nero attribuisse, a ragione o a torto, la bella apparenza della sua tribù alla lunga e continua diminuzione delle donne brutte, non deve sorprendere quanto parrebbe; perchè ho dimostrato altrove che i neri comprendono pienamente l’importanza della scelta nelle razze dei loro animali domestici potrei riferire intorno a ciò prove del signor Reade.
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