Essi debbono essere stati governati più dai loro istinti ed anche meno dalla loro ragione di quello che siano i selvaggi dei nostri giorni. Essi non avranno in quel periodo parzialmente perduto uno dei più forti fra tutti gli istinti, comune a tutti gli animali più bassi, cioè l’amore pei figli giovani: ed in conseguenza non avranno praticato l’infanticidio. Non vi sarà stata nessuna scarsità artificiale di donne, e quindi non avrà avuto luogo la poliandria; non vi saranno state unioni troppo precoci; le donne non saranno state considerate come semplici schiave; i due sessi, se le femmine al pari dei maschi avranno potuto esercitare una scelta, avranno scelto i loro compagni, non per le doti della mente o per le proprietà, o per la posizione sociale, ma quasi solo per l’aspetto esterno. Tutti gli adulti saranno stati maritati o appaiati, e tutti i figli, per quanto sarà stato possibile, saranno stati allevati; cosicchè la lotta per l’esistenza sarà stata periodicamente in sommo grado dura. Così durante quei tempi primitivi tutte le condizioni per la scelta sessuale saranno state molto più favorevoli che non in un periodo più recente, quando l’uomo aveva progredito nelle sue forze intellettuali, ma aveva retroceduto nei suoi istinti. Perciò, qualunque azione possa avere avuto la scelta sessuale nel produrre le differenze fra le razze umane, e fra l’uomo ed i quadrumani più elevati, questa azione deve essere stata più potente in un periodo di tempo remotissimo che non ai nostri giorni.
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