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      La perdita del pelo è un inconveniente e probabilmente un danno per l’uomo anche in clima caldo, perchè egli rimane così esposto a repentini raffreddamenti, specialmente durante il tempo umido. Come osserva il signor Wallace, gli indigeni di tutti i paesi sono lieti di proteggere le loro spalle nude e il loro dorso con qualche leggera coperta. Nessuno può supporre che la nudità della pelle abbia un qualche vantaggio diretto per l’uomo, per cui il suo corpo non può essere stato spogliato del suo pelo per opera della scelta naturale. E non abbiamo neppure motivo per credere, come ho dimostrato in un precedente capitolo, che ciò possa essere dovuto all’azione diretta delle condizioni a cui l’uomo è stato lungamente esposto, o che sia l’effetto dello sviluppo correlativo.
      La mancanza di pelo sul corpo è, fino a un certo punto, un carattere sessuale secondario; perchè in tutte le parti del mondo le donne sono meno pelose che non gli uomini. Perciò noi possiamo ragionevolmente supporre che questo sia un carattere acquistato mercè la scelta sessuale. Sappiamo che la faccia di parecchie specie di scimmie, e grandi superfici sulla parte posteriore del corpo di altre specie, sono state sfornite di pelo; e non possiamo attribuire questo fatto con certezza alla scelta sessuale, perchè queste superfici non solo sono vivacemente colorite, ma talora, come nel mandrillo maschio e nella femmina del Rhesus, con maggiore vivacità in un sesso che non nell’altro. Man mano che questi animali si accostano allo sviluppo, le superfici nude, secondo ciò che mi ha comunicato il signor Bartlett, divengono più grandi: relativamente alla mole del loro corpo.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830

   





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