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      Ma chiunque ammette il principio generale di evoluzione, deve vedere che le potenze mentali degli uomini più alti, che sono dello stesso genere di quelle dell’uomo, sebbene tanto differenti nel grado, sono suscettive di progresso. Così l’intervallo fra le potenze mentali di una delle scimmie più elevate e quelle di un pesce, o tra quelle di una formica e quelle di un acaro è immenso. Lo sviluppo di queste forze negli animali non presenta nessuna difficoltà speciale; perchè nei nostri animali domestici, le facoltà mentali sono certamente variabili, e le variazioni sono ereditate. Nessuno pone in dubbio che queste facoltà siano di una estrema importanza per gli animali allo stato di natura. Perciò le condizioni sono favorevoli pel loro sviluppo mercè la scelta naturale. La stessa conclusione può venire estesa all’uomo; l’intelletto deve essere stato importantissimo per esso, anche in un periodo remoto, dandogli la facoltà di adoperare il linguaggio, di inventare e fare armi, ordegni, trappole, ecc.; e con questi mezzi, uniti ai costumi sociali, egli da lungo tempo è divenuto la più dominatrice di tutte le creature viventi.
      Un grande progresso nello sviluppo dell’intelletto sarà seguito, appena mercè un naturale avanzamento precedente, la semi-arte ed il semi istinto del linguaggio saranno venuti in uso; perchè l’uso continuato del linguaggio avrà prodotto un effetto ereditato; e questo a sua volta avrà reagito sul miglioramento del linguaggio. La grande mole del cervello dell’uomo, in paragone di quello degli animali sottostanti, relativamente alla mole del loro corpo, può essere per la maggior parte attribuita, come ha bene osservato il signor Chauncey Wright, all’uso primiero di qualche semplice forma di linguaggio - quel meraviglioso congegno che applica segni ad ogni sorta di oggetti e di qualità, e promuove il legame del pensiero che non potrebbe mai nascere dalla sola impressione dei sensi, e se nascesse non potrebbe essere continuato.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830

   





Chauncey Wright