Il modo, col quale i petali sono piegati entro la gemma, costituisce nel maggior numero dei gruppi un carattere morfologico assai costante; ma il prof. Asa Gray ci fa sapere che in alcune specie di Mimulus lo stivamento è ora quello delle rinantidee ed ora quello delle antirrinidee, al quale ultimo gruppo il genere appartiene. Augusto Saint-Hilaire cita i casi seguenti: il genere Zanthoxylon appartiene ad una divisione delle rutacee ad un unico ovario, ma in alcune specie sopra una medesima pianta e perfino sopra una stessa pannocchia s'incontrano dei fiori con uno o due ovari. Nello Helianthemum la capsula fu descritta come uniloculare o come triloculare, e nell'H. mutabile "une lame, plus ou moins large, s'étend entre le péricarpe et la placenta". Nei fiori di Saponaria officinalis il dottor Masters ha osservato esempi tanto di placentazione marginale, come di placentazione libera centrale, Infine il Saint-Hilaire ha trovato verso il limite meridionale di distribuzione della Gomphia oleœformis due forme, che credette dapprima senza alcun dubbio due specie diverse, ma che poi vide crescere sullo stesso arbusto, e soggiunge: "Voilà donc dans un même individu des loges et un style qui se rattachent tantôt à un axe verticale et tantôt à un gynobase".
Noi vediamo da ciò che nelle piante molti cambiamenti morfologici possono essere attribuiti alle leggi di accrescimento e della mutua azione delle parti, e sono indipendenti dall'elezione naturale. Ma in riguardo alla dottrina del Nägeli sulla innata tendenza verso la perfezione o progressivo sviluppo, può forse dirsi che queste ben pronunciate variazioni siano state colte nell'atto di progresso verso un più elevato gradino di sviluppo?
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