Nelle piante la coltura produce tutt'altro che una tendenza alla sterilità di specie distinte; tant'è vero che si hanno parecchi casi bene constatati, di cui fu già fatta menzione, in cui è avvenuto l'opposto; esse cioè divennero impotenti tra loro, mentre hanno conservato il potere di fecondare altre specie e di essere da altre specie fecondate. Se si accetta la teoria del Pallas sulla eliminazione della sterilità in seguito ad uno stato domestico prolungato, e ben difficilmente potrà respingersi, allora deve considerarsi come improbabile in sommo grado che condizioni simili lungamente persistenti conducano anche a questa tendenza; tuttavia in certi casi, nelle specie di una particolare costituzione, può occasionalmente prodursi la sterilità. In questo modo, io credo, noi possiamo comprendere perchè negli animali domestici non si formino delle varietà mutuamente sterili; e perchè nelle piante si siano osservati pochi esempi di questo genere, dei quali tra breve parleremo.
La reale difficoltà del presente argomento, a quanto mi sembra, non sta nel fatto che le varietà domestiche non divennero in seguito al loro incrociamento mutuamente sterili, ma in quello che ciò è generalmente avvenuto nelle varietà naturali, quando siano state modificate permanentemente ed in grado sufficiente per essere considerate come specie. Noi non ne conosciamo esattamente la causa, nè ciò deve sorprenderci se riflettiamo quanto siamo all'oscuro intorno all'azione normale ed anormale del sistema riproduttivo.
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Pallas
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