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      Altrettanto dicasi degli abitanti dei laghi e degli stagni, colla riserva che le grandi facilitazioni dei trasporti diedero le medesime forme generali al mondo intero. Noi vediamo il medesimo principio in alcuni animali ciechi che abitano nelle caverne dell'America e dell'Europa.
      Potrebbero anche citarsi altri fatti analoghi. Infine io credo si riconoscerà universalmente la verità del fatto, che quando in due regioni, a qualsiasi distanza si trovino, si incontrano molte specie strettamente affini o rappresentative, vi si dovranno trovare ugualmente alcune specie identiche; e laddove si trovano molte specie affini, si incontreranno molte forme che alcuni naturalisti considerano quali specie distinte ed altri quali varietà; queste forme dubbie ci rappresentano i diversi gradi del processo di modificazione.
      Questa relazione fra la facoltà di emigrare e l'estensione delle migrazioni di una specie, sia nel tempo attuale, sia in qualche antico periodo sotto condizioni fisiche differenti, colla esistenza in punti distanti del mondo di altre specie affini si prova anche in un altro modo più generale. Il Gould mi ha fatto osservare da molto tempo che in quei generi d'uccelli che sono molto estesi pel mondo, molte specie hanno pure una grande diffusione. Non dubito che questa regola sia generalmente fondata, ma sarebbe difficile provarla. Fra i mammiferi la vediamo chiaramente spiegata nei pipistrelli, e in grado minore nei felidi e nei canidi. Noi la riscontriamo anche se paragoniamo la distribuzione delle farfalle e dei coleotteri.


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Sulla origine delle specie per elezione naturale
ovvero conservazione delle razze perfezionate nella lotta per l'esistenza
di Charles Darwin
Edizione Barion
1933 pagine 769

   





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