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      Attenendoci alla dottrina delle creazioni, rimane inesplicabile come sia eminentemente suscettibile di variazione una parte sviluppata in modo straordinario in qualche specie di un genere, e perciò sia di grande importanza per la medesima specie, come si può naturalmente inferire; ma secondo la mia teoria questa parte, dacchè le diverse specie si diramarono dal progenitore comune, dovette subire un insolito complesso di variabilità e di modificazioni, e quindi possiamo arguire che questa parte sia in generale variabile ancora. Ma una data parte può svilupparsi nel modo più anormale, come l'ala del pipistrello, e nondimeno non essere più variabile di qualsiasi altra struttura, se quella parte sia comune a molte forme subordinate, vale a dire, se sia stata ereditata per un periodo molto lungo; dappoichè in tal caso sarà divenuta costante, per la elezione naturale continuata per lungo tempo.
      Se ora passiamo agli istinti, alcuni dei quali sono tanto meravigliosi, essi non presentano una maggiore difficoltà di quella che possiamo trovare nelle strutture organiche per le modificazioni piccole o consecutive, ma vantaggiose che si presuppongono nella teoria dell'elezione naturale. Possiamo quindi farci un'idea del processo seguito dalla natura, per mezzo di lente gradazioni, nel dotare i differenti animali della stessa classe dei loro vari istinti. Ho procurato di far conoscere in quanta luce possano mettersi le mirabili facoltà architettoniche dell'ape domestica, mediante il principio del perfezionamento graduale.


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Sulla origine delle specie per elezione naturale
ovvero conservazione delle razze perfezionate nella lotta per l'esistenza
di Charles Darwin
Edizione Barion
1933 pagine 769