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      Esso circumnutava, e la distanza effettiva percorsa, da una parte all'altra, era di un quarto di pollice, e quindi troppo piccola perchè la si potesse constatare senza l'aiuto di un segnale.
      I movimenti dei cotiledoni sono interessanti per la loro complessità e rapidità e per molti altri riguardi. L'ipocotilo (di 2 pollici di altezza) di una pianticella vigorosa fu fissato ad un bastone, ed un filo di vetro munito di triangoli di carta venne fermato sopra uno dei cotiledoni. La pianta, dopo di esser rimasta tutto il giorno nella serra, venne posta, alle 4.20 della sera (del giorno 20 giugno), nella casa sotto una invetriata, ed osservata tratto tratto durante la sera e nella notte. Il cotiledone cadde seguendo una linea a zig-zag, sopra una piccola estensione, dalle 4.20 alle 10.15 della sera. Allorchè lo si osservò poco dopo la mezzanotte (12.30 ant.), si era alquanto rilevato, e molto alle 3.45 del mattino. Quando venne nuovamente osservato, alle 6.10 del mattino (il 21), era di molto ridisceso. Si cominciò una nuova traccia (fig. 35), e poco dopo, alle 6.42 ant. il cotiledone si era un po' elevato. Durante la mattina fu osservato quasi ogni ora, e fra le 12.30 e le 6 pom., ogni mezz'ora. Se le osservazioni fossero state fatte per tutta la giornata a sì corti intervalli, la figura sarebbe stata troppo complessa per poter essere copiata. In tale condizione il cotiledone nello spazio di 16 ore e 20 minuti (cioè fra le 6.10 del mattino e le 10.30 della sera) aveva effettuato 13 volte la sua corsa dal basso all'alto e dall'alto al basso.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766